La dichiarano morta e lei si risveglia dal coma: «Volevate uccidermi?»

novembre 19, 2012 Benedetta  Frigerio Tempi.it

Carina, danese di 20 anni, racconta la sua storia in un video che sta facendo  discutere il paese per cambiare le direttive sul fine vita. Ora parla, cammina  ed è tornata a cavalcare il suo cavallo

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Quando la sua attività cerebrale sembrava quasi scomparsa, i dottori,  convinti che le probabilità di sopravvivenza fossero pochissime, e che se anche  si fosse ripresa sarebbe vissuta in stato vegetativo, hanno comunicato ai  genitori che le avrebbero tolto ossigeno, alimentazione e idratazione. A  riportare la vicenda è stato a fine ottobre il Daily Mail.

DAL LETTO AL GALOPPO. La storia di Carina Melchior, danese  di 20 anni, coinvolta in un incidente stradale, che l’anno scorso l’aveva  mandata in coma, ha riaperto il dibattito sui trattamenti di fine vita del suo  paese. Il cervello di Carina, infatti, dava ancora segnali di vita seppur  minimi, quando i medici hanno avvisato i suoi genitori che a breve avrebbero  tolto alla ragazza i supporti vitali per procedere alla donazione di organi. La  famiglia aveva salutato Carina ed era tornata a casa in attesa di procedere  secondo il giudizio dei medici, quando l’ospedale ha telefonato ai genitori  avvisandoli che la ragazza si era svegliata. Ma quasi a ribellarsi Carina ha  aperto gli occhi appena i medici le hanno tolto i supporti vitali. Ora la  ragazza parla, cammina ed è tornata a cavalcare il suo cavallo Mathilde di cui  aveva subito chiesto poco dopo aver ripreso coscienza.

“VOLEVATE UCCIDERMI?”. Carina al risveglio ha poi inchiodato  i medici, domandando loro più volte se volevano ucciderla. Mentre suo padre Kim  li ha denunciati, convinto della troppa disinvoltura con cui gli hanno  comunicato false certezze, convincendolo che non ci fosse più alcuna speranza.  Un medico danese, intervistato dal Daily Mail, ha invece scusato i  medici parlando di un caso di “cattiva informazione”, nel senso che i dottori  avrebbero solo sbagliato nel comunicare la morte cerebrale prima che il tempo  richiesto dal protocollo per la donazione degli organi fosse effettivamente  giunto al termine, il che non significa che non avrebbero aspettato fino  all’effettivo scadere dei tempi. Ma la famiglia di Carina e la ragazza stessa  vogliono comunque fare chiarezza, dato che i supporti vitali le erano stati  tolti prima del tempo richiesto per dichiararne la morte cerebrale.

LINEE GUIDA. Intanto il governo danese sta già scrivendo  delle linee guida molto più rigide di quelle precedenti, che non permettano ai  medici di rimuovere i sostegni vitali finché la morte cerebrale non sia  accertata. E per sensibilizzare l’opinione pubblica Carina e la sua famiglia  hanno girato un video, intitolato La ragazza che non voleva morire, in  cui si racconta tutta la vicenda dall’incidente fino alla ribellione e alla  successiva riabilitazione.

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